Cinquant’anni di Vinitaly, l’eccellenza italiana nel calice
Si celebrano al Veronafiere le nozze d’oro tra Veneto e vino, un sodalizio che vede ormai indissolubilmente intrecciate le sorti di un big del made in Italy e uno dei territori più produttivi dello stivale.«Vinitaly non avrebbe potuto svolgersi altrove», dichiara il governatore della Regione, Luca Zaia, in uno degli interventi di apertura della cinquantesima edizione della manifestazione vinicola, ricordando anche come il felice connubio tra Veneto e uve sia testimoniato da «52 vini a denominazione, 28 Doc, 14 Docg e 10 Igt». Gli fa eco il sindaco di Verona, Flavio Tosi, anche lui ospite all’inaugurazione del 10 aprile: «Il Veneto è la prima regione in Italia per produzione ed esportazione, così come Verona è la prima provincia. Dunque questa fiera si trova nel posto giusto, nel momento giusto.»
E se le nozze d’oro sono un traguardo eccezionale che merita di essere festeggiato, non può cogliere impreparati una presenza eccellente tra gli ospiti del cinquantesimo del Salone internazionale del vino e dei distillati: a passeggio tra i 4.100 espositori italiani ed esteri, in mezzo a buyer di tutto il mondo, il Presidente della Repubblica Mattarella onora, con la sua partecipazione, la fortunata manifestazione e celebra, con le sue parole, l’inestimabile valore del settore, di tali iniziative fieristiche e dei pionieri che le hanno avviate: «Vinitaly compie cinquant’anni, e sono lieto di essere oggi qui per inaugurare, insieme a voi, un’edizione così importante di questa rassegna, che è riuscita nel tempo ad accompagnare, interpretare, favorire la crescita di un grande prodotto italiano, divenuto sempre più vettore e simbolo della nostra qualità, apprezzata nel mondo».
Sottolineando l’importanza di guardare lontano e di aprirsi all’internazionalizzazione, il Capo dello Stato ha poi proseguito: «Dal tempo in cui Verona decise di promuovere le prime Giornate del Vino italiano si è avviato un cambiamento profondo, che ha riguardato tanto le produzioni agroalimentari e vitivinicole, il loro mercato, l’organizzazione d’impresa, quanto la società circostante, il rapporto con la natura e il territorio, la cultura del cibo e, dunque, il legame tra i prodotti della terra e la nostra stessa civiltà. Proprio la capacità di guidare l’innovazione è stata il segno più incisivo di questo percorso compiuto dai produttori di vino italiano».
L’accento sull’innovazione viene posto anche da Maurizio Martina, ministro delle Politiche agricole, alimentari e forestali: «Per vincere sul mercato dobbiamo fare rete. Una delle vie più dirette e senza confini è proprio il web. La sfida digitale riguarda tutti, anche lo Stato.»
È proprio all’insegna di un rinnovato sguardo al futuro che Veronafiere, proprietario del marchio e organizzatore della rassegna, ha programmato il palinsesto di iniziative ed eventi, con un obiettivo dichiarato: rafforzare il business delle aziende clienti, già forti del successo del 2015, che ha registrato un record per l’export del vino italiano, con un +5,4% sul 2014. Premi e concorsi, iniziative, tasting e opportunità b2b, mentre ai wine lover che vogliono vivere la magia di Vinitaly Verona dedica uno spazio fuori-salone con un ricco programma di degustazioni ed eventi.
Camilla Cipolla
Veronafiere – Verona
Dal 10 al 13 aprile 2016
www.vinitaly.com
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