Euro 2012, Bella Italia (ma non solo nel calcio)
Il calcio lo hanno inventato loro, gli inglesi. Noi abbiamo inventato il catenaccio, l’arte delle squadre deboli che, ricorrendo a una difesa esasperata, riescono a battere le squadre più blasonate, o almeno a non farsi sconfiggere. Stavolta, ai campionati europei in Polonia e Ucraina, gli italiani hanno giocato all’inglese, attaccando per 120 minuti e riuscendo a scardinare ai rigori il catenaccio all’italiana degli inglesi. Insomma, noi abbiamo imparato a vincere giocando bene (un capolavoro il “cucchiaio” di Pirlo), gli inglesi hanno imparato a perdere giocando male.
Di solito in queste pagine non si parla di calcio, anche se una vittoria del proprio Paese, pur in una manifestazione sportiva, è sempre un bel vedere. Facciamo un’eccezione stavolta per segnalare, a chi non vuole accorgersene, che gli italiani – nel calcio o in qualsiasi altra attività, produttiva, artistica, culturale – se evitano di autocommiserarsi e si impegnano seriamente, non sono inferiori a nessuno. Adesso tocca ai tedeschi. Sono fortissimi, ma noi li abbiamo battuti tante volte, nel calcio e anche in scontri bellici che è meglio dimenticare. Gli abbiamo insegnato la politica, l’arte, la cultura: loro facevano il grand tour in Italia, noi non avevamo bisogno di ricambiare la visita. Adesso si sono messi in testa di insegnarci il rigore (ma noi abbiamo Pirlo), l’austerity, i conti in ordine. È il momento di ricordare alla Merkel e agli gnomi di Francoforte che la contabilità moderna è stata inventata da un italiano, fra’ Luca Pacioli, e che noi non abbiamo bisogno di lezioni su come difenderci dall’inflazione, l’incubo dei tedeschi: anche nei peggiori anni della nostra storia, non abbiamo mai dovuto pagare con miliardi di marchi una scatola di fiammiferi. E se dovessimo perdere nel big match con la Germania, è l’occasione di dimostrare che abbiamo imparato anche a non piangerci addosso.
(Arrigo d’Armiento)
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