I quattro senatori di Napolitano: il volto dell’Italia migliore
“Artisti e scienziati: il volto dell’Italia migliore”: così titolava il 31 agosto “La Repubblica” la notizia delle quattro nomine a senatore a vita decise dal presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano: il maestro Claudio Abbado, 80 anni, la scienziata Elena Cattaneo, 51 anni, l’architetto Renzo Piano, 76 anni, e il fisico premio Nobel Carlo Rubbia, 79 anni. “Volgere le spalle ai palazzi del potere e cercare il valore nelle avventure individuali di italiani operosi ed eccellenti. Artisti e scienziati spesso capiti e apprezzati prima all’estero che in Italia”, ha commentato a caldo Michele Serra spazzando via le squallide polemiche sul costo dei quattro nuovi senatori in un articolo intitolato “La bella Italia che vorremmo”.
Napolitano de resto è stato chiaro: «È anche per dare un segno di serena continuità istituzionale – ha scritto – che ho ritenuto di dover colmare i vuoti tristemente determinatisi, nel breve giro di un anno, nelle fila dei senatori a vita di nomina presidenziale». «Sempre convinto delle ragioni che indussero i padri costituenti a prevedere quella speciale presenza nel Senato della Repubblica e ad attribuire quella facoltà al Presidente della Repubblica, ho raccolto elementi di giudizio – ha scritto il presidente – e compiuto passi discreti per attribuire i quattro seggi di senatore a vita rimasti vacanti. E nel rispetto delle valutazioni e degli orientamenti cui, nell’esercizio della facoltà prevista dall’art. 59 della Costituzione, si sono di volta in volta variamente attenuti i diversi miei predecessori, ho questa volta teso in modo particolare a compiere scelte – spiega ancora il presidente – che riprendessero i criteri ispiratori delle nomine effettuate in prima istanza dal Presidente Luigi Einaudi». «Le mie scelte – spiega Napolitano – sono così cadute su personalità rappresentative del mondo della cultura e della scienza. Pur consapevole del valore di non poche altre personalità, che pure “hanno illustrato la Patria per altissimi meriti”, ritengo indubbio che tra quelle oggi nominate ve ne siano di talmente note per le loro attività e i risultati conseguiti da considerarsi portatrici di curricula e di doti davvero eccezionali, come attesta il prestigio mondiale di cui sono circondate. E sono loro grato per la generosa disponibilità espressami».
Poi così spiega la nomina di Elena Cattaneo, la più giovane: “Una scelta – ha scritto Napolitano –
ha anche il valore di un forte segno di apprezzamento, incoraggiamento e riferimento per l’impegno di vaste schiere di italiane e italiani di nuove generazioni dedicatisi con passione, pur tra difficoltà, alla ricerca scientifica». «Sono convinto – conclude il capo dello Stato – che dai quattro senatori a vita così prescelti verrà un contributo peculiare, in campi altamente significativi, alla vita delle nostre istituzioni democratiche, e – in assoluta indipendenza da ogni condizionamento politico di parte – all’attività del Senato e dell’intero Parlamento».
«È un grande onore per la scienza e l’università italiana, e per tutti coloro che si sono impegnati per la ricerca dentro e fuori i laboratori», è stato il primo commento di Elena Cattaneo. «La scelta di nominare senatori a vita uomini e donne del mondo della cultura e della scienza – ha detto il presidente del Senato Piero Grasso – chiaramente ci indica quali sono i punti di forza da premiare e valorizzare nel nostro paese: la cultura, sia artistica che scientifica, la ricerca, la meritocrazia. Solo con questo spirito, grazie al quale ciascuno dei nuovi senatori è diventato l’eccellenza nel proprio campo, possiamo sperare – ha concluso Grasso – di tornare ad essere un punto di riferimento in Europa e nel mondo».
(c.m.)
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