Il Codex Purpureus Rossanensis al Quirinale
Dal 4 giugno una copia facsimilare del Codex Purpureus Rossanensis al Quirinale: la consegna al Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella è avvenuta durante una cerimonia alla quale sono intervenuti il Ministro per i beni e le attività culturali, Alberto Bonisoli e l’arcivescovo di Rossano-Cariati, monsignor Giuseppe Satriano.
Il Presidente Mattarella ha definito il Codex Purpureus
Rossanensis un vero gioiello, le cui pagine sono, tutte, un capolavoro. Il
Capo dello Stato ha ringraziato l’arcivescovo, monsignor Satriano, per la bella
occasione che, ancora una volta, il patrimonio culturale del nostro Paese ha
creato con questo incontro, complimentandosi anche per l’azione di
valorizzazione che l’arcidiocesi sta costruendo attorno all’evangeliario. Il Presidente ha usato, infine, parole di
apprezzamento per l’iniziativa editoriale e si è congratulato per la
straordinaria bellezza della copia facsimile.
Durante la cerimonia il Ministro Bonisoli, che nel gennaio scorso si è
recato a Rossano per prendere visione del prezioso e antico Codice nel
Museo rossanense, ha parlato del Codex Rossanensis quale
patrimonio UNESCO e capolavoro assoluto di arte antica, ma, soprattutto,
testimonianza di straordinario valore culturale, storico e religioso.
Il Vescovo Satriano ha ringraziato il Presidente della Repubblica per le sue
parole di apprezzamento e ha voluto sottolineare i valori del Codex Purpureus Rossanensis, a partire dalla sua preziosità
ed unicità. Il Codice di Rossano, giunto dal vicino Oriente, con la sua
storia millenaria, rappresenta quei valori culturali e di bellezza che da
sempre l’Italia ha espresso rivestendo nell’aerea del mediterraneo il ruolo
significativo di casa dell’umanità.
In modo particolare, monsignor Satriano si è soffermato sul significato che
un’opera come questa rappresenta per la Calabria e la stessa Chiesa calabrese,
realtà ricche di storia e di cultura che oggi più che mai vogliono crescere in
questa propositiva e costruttiva direzione, soprattutto per il futuro dei
giovani.
«Il prezioso evangeliario, giunto dai primi secoli del cristianesimo
– ha detto il Vescovo – è testimonianza forte della
centralità dell’incarnazione del Cristo, per la storia di quel tempo. Anche
oggi, intorno ad esso, andiamo realizzando, come piccola Chiesa locale, un
autentico percorso d’incarnazione nei confronti di quelle fatiche e speranze
che vive la nostra gente. La valorizzazione del Codex ci sta aiutando in un
significativo percorso di umanizzazione, consapevoli dell’essere ambasciatori
di storia millenaria e di religiosità viva che hanno attestato il nostro popolo
nella capacità di essere accogliente e inclusivo. Anche a livello sociale, il
Codex ci ha richiamato alla centralità della persona, cogliendo ogni
opportunità per sostenere e valorizzare la crescita del territorio e nuovi
spazi di lavoro per i nostri giovani». Monsignor Satriano ha concluso il
suo intervento rivolgendo al Presidente Mattarella il caloroso invito a recarsi
nella Diocesi di Rossano-Cariati, per vedere da vicino il Codice e le ricche
testimonianze monumentali bizantine della chiesa locale, fra le più belle e suggestive
d’Italia.
Il Codex Purpureus Rossanensis è uno straordinario
manoscritto la cui colorazione porpora delle carte membranacee (pergamene)
conferisce al volume valore di estrema sacralità. Si tratta di un oggetto
prezioso, manifestazione di potere, opulenza e prestigio del possessore e della
committenza e non poteva che appartenere ad una classe socio-economica elevata.
Il Codex Purpureus Rossanensis, opera bizantina del
VI secolo dopo Cristo in pergamena color porpora manoscritta e miniata, è
estremamente importante sia dal punto di vista religioso sia dal punto di vista
della manifattura, tale da rendere il substrato scrittorio simile a pochissimi
altri esemplari finora esistenti, fra i quali la Genesi di Vienna e il
Sinopense di Parigi.
Il Codice di Rossano consiste di 188 fogli di
pergamena di dimensioni 31 cm x 26 cm numerati recto verso e scritte in caratteri
in oro e argento.
Per la sua consistenza, pur se mancante di molte pagine, il Rossanensis
è il più prezioso fra i codici onciali (scritti in caratteri greci
maiuscoli) dell’antichità, ma soprattutto è l’unico codice rilegato, i codici
analoghi sono ormai solo fogli sciolti. Esso contiene l’intero Vangelo di
Matteo, parte del Vangelo di Marco, mentre sono interamente perduti i Vangeli
di Luca e Giovanni, e una parte della lettera di Eusebio a Carpiano sulla
concordanza dei Vangeli.
Il Codex contiene 15 pagine miniate, in particolare
si tratta di 12 miniature sulla vita di Cristo, una miniatura dei quattro
Evangelisti, parte della Lettera di Eusebio a Carpiano racchiusa in una
decorazione aurea e il ritratto di San Marco. Le miniature, nell’ordine in cui appaiono
nell’attuale rilegatura, raffigurano: la Resurrezione di Lazzaro; l’ingresso di
Gesù in Gerusalemme; il Colloquio con i sacerdoti nel tempio e la purificazione
del tempio; la parabola delle dieci vergini; l’ultima cena e lavanda dei piedi;
la Comunione degli Apostoli (che occupa due pagine del Codice); Cristo nel
Getsemani; il Titolo a piena pagina delle tavole dei canoni; la Lettera di
Eusebio a Carpiano; la guarigione del Cieco nato; la Parabola del buon
Samaritano; il processo di Cristo davanti a Pilato, con il rimorso e suicidio
di Giuda; la scelta tra Gesù e Barabba e, in ultimo, il Ritratto di San Marco
con Sophia.
L’opera nel 2015 è stata riconosciuta quale Patrimonio dell’Umanità ed inserito
nella categoria “Memory of the world”. Nel 2016 è terminato il lungo lavoro di
restauro eseguito dall’ICRCPAL di Roma, intervento particolarmente rispettoso
del delicato equilibrio di un’opera così antica, preziosa e importante, con il
fine di tramandarla il più a lungo possibile alle future generazioni.
Il Codex da tempo immemore è custodito nella Diocesi
di Rossano-Cariati. Dal 1952 è esposto nel Museo Diocesano e del Codex che, nel
2016, ha visto un importante riallestimento con una sala interamente dedicata
al Codice.
Nel 2017, per volere dell’Arcivescovo di Rossano-Cariati, Monsignor Giuseppe
Satriano, è avviato il progetto di realizzazione di cinque copie del Codex
Purpureus Rossanensis. La prima fra queste, realizzata in marocchino bruno
tinto al vegetale con filetti e titolo al dorso e contrassegnata ad personam, è stata riservata al Presidente della
Repubblica italiana, Sergio Mattarella.
L’edizione facsimilare del Codex ha richiesto due
anni di lavoro specialistico per sviluppare e adeguare le tecniche di stampa
necessarie alla resa del fondo purpureo e alle peculiarità cromatiche del Codex.
La preziosa edizione, realizzata da Franco Cosimo Panini Editore, garantisce
l’assoluta fedeltà all’originale, oltre ad essere un progetto pionieristico che
ha visto una significativa collaborazione di eccellenti maestranze e
artigianalità italiane per la sua realizzazione.
Oltre al Codice sono stati donati, al Presidente della Repubblica anche gli oli
dall’azienda Donato Parisi.
Alla cerimonia hanno preso parte, per il MiBAC, il Segretario Generale, Giovanni Panebianco; il Capo di Gabinetto, Tiziana Coccoluto; il Capo Ufficio Stampa del Ministro, Giorgio Giorgi. Per la Diocesi di Rossano-Cariati, il Vicario Generale e Direttore del Museo Diocesano e del Codex, monsignor Giuseppe Straface; il Commissario Prefettizio del Comune di Corigliano Rossano, Domenico Bagnato; il già Sindaco di Rossano, Stefano Mascaro; il Responsabile dell’Ufficio Diocesano Beni Culturali, don Nando Ciliberti; il Segretario dell’Arcivescovo, don Domenico Simari; la Vice Direttrice del Museo Diocesano e del Codex e Responsabile di “Insieme per camminare” ente gestore del Museo, Cecilia Perri; il Consigliere delegato del Gruppo editoriale “Franco Cosimo Panini” che ha realizzato il facsimile, Lucia Panini; la signora Rosi Fontana, curatrice della comunicazione per il Codex Purpureus Rossanensis.
Rosanna Angiulli
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