Il Ravenna Festival compie 25 anni
Sono passati 25 anni da quando Riccardo Muti alzò la sua bacchetta alla Rocca Brancaleone per dirigere l’Orchestra Filarmonica della Scala: un traguardo importante per il Ravenna Festival.
La città romagnola che ospita la manifestazione è candidata a Capitale europea della cultura 2019 insieme ad altre 5 città finaliste, un bel traguardo considerando che erano partite in 21.
Il tema del Festival di quest’anno è 1914: l’anno che ha cambiato il mondo, riferito naturalmente alla data dello scoppio della Prima Guerra Mondiale (definita “Grande” a partire dal 1915) e ai conseguenti mutamenti politici, economici, sociali e culturali che ha portato.
Sul tema si terranno tre incontri con studiosi che ricostruiranno alcune vicende storiche tra cui il complicato percorso della Chiesa cattolica dalla Grande Guerra ai giorni nostri.
Presso Palazzo Mauro de Andrè andrà in scena Le Vie dell’Amicizia, interpretazione del maestro Riccardo Muti della Messa da Requiem di Giuseppe Verdi, in ricordo della morte inutile e intollerabile che le guerre portano con sé.
In programma, per celebrare con anticipo i 750 anni di Dante Alighieri (che compirà il 9 giugno 2015) la Maratona Infernale, viaggio col Sommo Poeta che in 7 ore e 34 canti dell’Inferno porterà il pubblico a percorrere tutte l’Italia da nord a sud.
Da un’idea di Paolo Peluffo e Lamberto Lambertini, la ri-lettura di Dante sullo sfondo di bellissime immagini dell’Italia di oggi propone uno sguardo contemporaneo sull’immensa bellezza dell’Italia: tra i luoghi suggestivi che accompagneranno i canti troviamo i muli da soma del Molise, le valli di Comacchio e la bottega del puparo Mimmo Cuticchio a Palermo.
Il Festival propone anche un omaggio a due grandi del cinema, Charlie Chaplin e Luis Buñuel, con musica e immagini che rimandano all’arte che ha reso i due personaggi famosi in tutto il mondo.
Spettacoli di danza, teatrali, concerti e rappresentazioni per celebrare la bellezza dell’Italia e della sua cultura, ma con uno sguardo al passato per non dimenticare le atrocità della guerra.
Laura Rubboli
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