L’addio di Bomprezzi, il paladino dei diritti dei disabili
Cavaliere del lavoro, vincitore dell’Ambrogino d’oro nel 2005 e Cavaliere del Lavoro nel 2007, il giornalista Franco Bomprezzi si è spento all’età di 62 anni. In sedia a rotelle dalla nascita, è stato in prima linea fino allo scorso sabato – in collegamento con Telethon- per la sua battaglia per il riconoscimento dei diritti dei disabili.
Il suo lavoro è stato considerato importantissimo per la comunicazione sulla disabilità, che ha sempre raccontato come una questione non limitante e denunciando i problemi che, piuttosto, era la società a creare. Nel 2000 ha fondato Superabile.it, portale promosso dall’Inail, e il blog “Invisibili” sul Corriere della sera, dei quali disse:
«SuperAbile e Invisibili: ebbene sì, in tempi diversi e in contesti editoriali lontani, sono definizioni approvate in altrettanti brainstorming, ma scaturite da mie elucubrazioni mentali, stanco come ero, e come sono, delle banalità riferite al mondo delle persone con disabilità. SuperAbile nacque sulla scia dell’epopea sfortunata di Christopher Reeve, Superman divenuto negli anni terminali della sua esistenza un grande protagonista delle battaglie statunitensi per la ricerca e per i diritti delle persone paratetraplegiche e non solo».
Renzi lo ha definito «un simbolo di tenacia e determinazione, un personaggio del terzo settore, o meglio del primo settore, che combatteva contro la disabilità», aggiungendo che la Riforma del Terzo settore, che prevede la valorizzazione del servizio civile in un’ottica di leva per lo sviluppo economico e di scuola di cittadinanza, sarà dedicata anche a lui.
Lui, che ha trovato nella scrittura un rifugio ed un mezzo di comunicazione che ampliasse la sua voce, oggi forse ci saluterebbe così: « è possibile che il nostro mondo non riesca a elaborare con fantasia, ironia, leggerezza, coraggio, incoscienza, qualche altra chiave di comunicazione? Possibile che l’alternativa, orrenda, sia stato solo quel “diversamente abile” che tuttora invade e inquina ogni ragionamento sensato sulla pari dignità, sui diritti, sull’inclusione sociale? Forza giovani, scatenatevi. Io vorrei riposarmi. »
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Giulia Coia
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