“L’Italia riparte”: in Africa promozione con la Cavour
“Sarà una promozione intelligente di tutto quello che è la tecnologia, il bello, il lusso che il nostro Paese sa esprimere ai massimi livelli. In molti città costiere sarà l’evento dell’anno. Lasceremo il segno”. Lo ha detto Riccardo Monti, presidente dell’ICE, l’Agenzia per la promozione all’estero e l’internazionalizzazione delle imprese intervenendo questa mattina al Circolo Ufficiali delle Forze Armate d’Italia in Roma alla conferenza stampa di presentazione del viaggio intorno all’Africa del gruppo navale Cavour. C’erano il Ministro della Difesa, Mario Mauro, dal Capo di Stato maggiore della Difesa, amm. Luigi Binelli Mantelli e dal Capo di Stato maggiore della Marina militare, amm. Giuseppe De Giorgi a e gli ambasciatori dei paesi toccati dal gruppo navale. Presenti anche rappresentanti del mondo del volontariato e delle molte aziende che trasformeranno la portaerei Cavour in una mostra galleggiante e itinerante dei punti di forza del nostro Paese.
Il viaggio sarà l’opportunità di presentare “il Sistema Paese in movimento” con l’obiettivo di rafforzare la presenza dell’Italia nelle aree geografiche considerate strategiche per gli interessi nazionali. Il Gruppo Navale Cavour interpreterà così molteplici ruoli: contribuire alla sicurezza marittima, attraverso operazioni di contrasto al fenomeno criminale della pirateria; aprire un dialogo e una cooperazione tra nazioni, organizzazioni e aziende per promuovere le eccellenze imprenditoriali italiane; offrire assistenza umanitaria alle popolazioni maggiormente in difficoltà.
E’ infatti una missione navale molto articolata quella che partirà il 13 novembre da Civitavecchia per concludersi, dopo cinque mesi, il 7 aprile 2014 a Taranto. La portaerei si trasformerà in uno showroom galleggiante per le aziende espositrici. In uno spazio di 150 metri quadrati – ha spiegato per esempio il presidente di Federlegno Arredo, Roberto Snaidero – 40 aziende rappresentative dell’arredo italiano presenteranno le loro produzioni d’eccellenza. “Stiamo crescendo sui mercati esteri – ha detto ai giornalisti Snaidero – ma eravamo scarsamente presenti su un mercato africano che rappresenta un’opportunità per l’intero paese”.
Oltre alla Federlegno sulla Cavour saranno presenti molte altre aziende come Eni, Finmeccanica, Fincantieri, Unioncamere, Confindustria, Avio Aero, Pirelli, , Snaidero, Gruppo Piaggio.
Dopo gli Emirati e il Corno d’Africa il gruppo navale toccherà quindi il Sud Africa e l’Angola, per eseguire addestramento congiunto e promuovere il commercio e l’industria nazionale, in relazione alla rilevanza di quei Paesi, in forte ascesa nella regione e con Marine in espansione. Le navi risaliranno la costa occidentale del continente, continuando a svolgere attività navale di supporto alla diplomazia, sicurezza marittima soprattutto lungo la rotta di rientro. elle acque della Nigeria e della Guinea, per i rilevanti interessi nazionali rappresentati dalla presenza dell’ENI.
Ma la portaerei Cavour è anche un simbolo forte dell’assistenza umanitaria italiana. Tutti ricordiamo la missione White Crane ad Haiti, che ha segnato il battesimo del mare per l’ammiraglia della Marina Militare italiana: una moderna portaerei, progettata anche per far fronte ad emergenze umanitarie e di protezione civile. Sulla nave anche quest’anno – come avvenne nel 2010 per Haiti – ci saranno i medici volontari della Fondazione Operation Smile Italia Onlus, una fondazione nata nel 2000, che ha realizzato oltre 60 missioni umanitarie nel mondo con interventi di chirurgia plastica ricostruttiva in casi di gravi deformazioni facciali ed esiti di ustioni e traumi.
Per gli aspetti umanitari parteciperanno anche la Cooperazione del Ministero Affari Esteri, il Corpo delle infermiere volontarie della Croce Rossa Italiana e la fondazione “Francesca Rava”. Quest’ultima sarà presente con i suoi volontari per un importante intervento umanitario di tipo sanitario nelle tappe africane, per diagnosticare e combattere la cecità evitabile nei bambini, che per il 43% si può combattere semplicemente con l’uso degli occhiali. L’obbiettivo è di visitare 2000 bambini e donare 1000 occhiali.”Aderiamo a questa missione umanitaria – ha detto Mariavittoria Rava, presidente della Fondazione Francesca Rava – con un intervento molto concreto – che risponde a un bisogno primario emergenziale in questi Paesi: restituire la vista a centinaia di bambini perché possano andare e a scuola e avere una vita normale in Paesi già difficili di per sé”.
Giuliano Ferrigno
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