Nella Capitanata il Festival “I Borghi più belli d’Italia”
Per quattro giorni, dal 6 al 9 settembre, l’area dei Monti Dauni, entroterra della Capitanata, è stata al centro dell’ attenzione di importanti operatori turistici nazionali e internazionali: quattro paesi della provincia di Foggia (Pietramontecorvino, Bovino, Alberona, Roseto Valfortore) hanno ospitato la settima edizione del Festival Nazionale de “I Borghi più belli d’Italia”, la manifestazione che presenta e racconta il meglio della cosiddetta “Italia minore”, quella dei campanili, dei centri storici medievali, dei castelli e dei boschi. “È un Paese, quello de I Borghi più belli d’Italia – ha spiegato il presidente dell’omonima associazione, Fiorello Primi – che ha costruito una mappa della bellezza e dell’autenticità attraverso un riconoscimento, un marchio di qualità turistico-ambientale assegnato a 200 comuni capaci di tutelare e di valorizzare al meglio il proprio patrimonio di ricchezze materiali e immateriali”.
Il club dei “Borghi più belli d‘Italia è nato nel marzo 2001 su impulso della Consulta del Turismo dell’Associazione dei Comuni Italiani. Per esservi ammessi, i Comuni devono rispondere a una serie di requisiti di carattere strutturale, come l’armonia architettonica del tessuto urbano e la qualità del patrimonio edilizio pubblico e privato, e di carattere generale che attengono alla vivibilità del borgo in termini di attività e di servizi al cittadino. Occorre inoltre impegnarsi per migliorare costantemente questi requisiti poiché l’ingresso nel Club non ne garantisce la permanenza.
Nei giorni scorsi, dunque, molte delegazioni estere e tantissimi cittadini, visitatori e rappresentanti dei comuni appartenenti alla rete dei “Borghi più belli d’Italia” hanno preso parte a convegni, workshop, educational tour, organizzati dai comuni ospitanti con la collaborazione e il contributo di Regione Puglia, Provincia di Foggia.
L’organizzazione del Festival è stata condivisa in particolare da due paesi vicinissimi tra loro, Roseto Valfortore e Alberona, che si fregiano di importanti riconoscimenti: il primo, oltre a vantare l’assegnazione dello stendardo amaranto, è uno dei comuni segnalati da Legambiente per l’efficacia delle politiche contro il rischio idrogeologico; il secondo, Alberona, è anche “Bandiera Arancione” del Touring Club.
Cuore dell’evento il borgo di Roseto, che ha ospitato molti dei convegni e delle altre manifestazioni organizzate per i visitatori. Sono arrivati anche molti buyer e mediatori provenienti da Europa, Asia e Stati Uniti.
A Roseto Valfortore erano concentrati anche gli stand degli operatori turistici e dei comuni italiani ai quali l’Associazione Nazionale Comuni d’Italia ha riconosciuto la certificazione di qualità turistico-ambientale.
Nell’ambito del Festival si è anche svolta la terza edizione de “Les plus beaux villages de la terre”: Giappone, Spagna, Belgio, Francia e Grecia le nazioni protagoniste quest’anno, con i loro stand.
In Italia la Puglia, con nove “Borghi più belli d’Italia”, è una delle regioni leader nel Sud. Quella di Foggia, con cinque comuni entrati in questo speciale network, è giudicata tra le province con l’entroterra più interessante. Nell’Apulia che eccelle, inoltre, c’è un altro primato: il maggior numero di Borghi più belli d’Italia, in tutto il Mezzogiorno, è appannaggio dei Monti Dauni con lo stendardo amaranto a svettare sugli ingressi di Alberona, Bovino, Pietramontecorvino e Roseto Valfortore.
L’assegnazione del Festival a Pietramontecorvino, Bovino, Alberona e Roseto Valfortore – dicono gli organizzatori traendo un primo bilancio del Festival – è un’ulteriore prova di come l’area dei Monti Dauni possa essere considerata una nuova risorsa, per la provincia di Foggia e l’intera Puglia, da integrare in un’offerta più matura e completa del territorio: la Capitanata, con il Gargano e i centri dell’Appennino Dauno, possono letteralmente offrire “mari e monti”, splendidi tratti di costa e sentieri per gli escursionisti.
I Monti Dauni contano 30 comuni (con Lucera, il centro più grande), oltre 500 tra chiese, siti d’interesse comunitario e musei etnografici, 9 paesi certificati con marchi di qualità. turistico- ambientali. (Bruno Cossàr)
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